giovedì 21 febbraio 2013

Un anno di esperimenti

Eccomi di nuovo qua con voi dopo un periodo di assenza dovuto principalmente ad influenza in famiglia e personale.

Il cielo è ancora grigio e l'inverno imperversa con le sue giornate piovose e la neve sui monti e talvolta in pianura (per domani la prevedono nuovamente anche qua in città).

Ma il risposo coatto mi ha restituito un po' di forze, e soprattutto fatto ripensare a me in questo stesso periodo un annetto fa.

Non sapevo ancora nulla di nulla, avevo solo una macchina da cucire acquistata qualche mese addietro e abbandonata dopo un iniziale entusiasmo, non avevo mai preso in mano una pinza e non mi ero mai chiesta come si facesse a feltrare.

Non so come sia iniziato tutto quello che è venuto dopo, spesso mi trovo a pensare che sia dovuto al fatto che mi ero stancata da tempo di regalare alle amiche regali preconfezionati, ma forse non è proprio la verità, e tutto quello che è accaduto e che sta accadendo tutt'oggi non è altro che la risposta a un'esigenza primoldiale che ho avuto sempre dentro di me (e che conosevo ormai bene) ma che ormai da moltissimi (troppi) anni ho abbandonato per dar spazio a questioni più pratiche e concrete.

Ma non voglio star qui a scrivere poemi su quello che può o non può avermi portato a creare. L'importante è che questo processo sia iniziato, e che abbia portato e porti benessere a chi forgia e a chi guarda e indossa.

So che la regola numero uno del ben pubblicizzarsi richiede di mostrare i prodotti più belli e nella sua luce più folgorante, con un'ottima presentazione, belle foto e tanti bei fioretti ricamati intorno. Però vorrei festeggiare questo mio primo anno di manualità andando un po' controcorrente, e facendovi cioè conoscere alcuni dei miei primi figli, sicuramente non perfetti e non ottimamente fotografati, ma comunque una testimonianza importante per quello che sono oggi e per quello che ancora dovrà ancora venire.

Il mio primo amore è stato il rame. Ne ho acquistato in gran quantità (tanto che mi ritrovo a tutt'oggi i cassetti pieni di cavetti inutilizzati) sia in filo che in lastre. Mi ha incuriosito il modo con cui questo metallo si combinava bene con la pietra ed altri materiali poveri. Sono nati così i primi esperimenti.

Collane che sposano il rame con mezzi cristalli di Bohemia o perle di fiume e corda di lino






E orecchini in filo e lastrine forgiati e martellati a mano, abbinati a perline di vetro, cerate o madreperlate





Accanto a questi ci sono stati i primi esperimenti in feltro, con queste collane forse un po' troppo romantiche per il mio carattere


e che ho infatti presto abbandonato per questo nuovo stile più casual e sicuramente più vicino al mio



Ora la primavera è alle porte e mi sto dibattendo fra la voglia di tornare a lavorare con metallo e pietra, e lasciarmi andare al (dovuto) passaggio fra lana a cotone... vedremo chi la vincerà... e se troverò il tempo, chissà che non riuscirò a portare avanti entrambe! :-)

A presto!

2 commenti:

  1. ... quando si blogga e si crea il tempo vola... dì la verità un anno e quasi non te ne sei accorta... ma quanto si è più ricchi dentro, ascoltando la propria inclinazione a creare!
    buona continuazione, dunque, e buone sperimentazioni!

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  2. sì è vero, il tempo è volato... fortunatamente ricco di tante belle cose, come spero sarà per quello che verrà.
    Grazie per gli auguri, anche a te buona ripresa dei lavori... da qualche parte mi par di aver letto che si una mammina in fiore :)

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